Les temps d’un répit

Regia: Andrè Waksman / Produzione: Vision Internationale / Origine: Italia-Francia

Nel 1943 Saint-Martin-Vésubie, un villaggio delle Alpi Marittime, situato a 64 km a nord di Nizza, a 1000 metri d’altitudine, si ritrovò trasformato in un vero e proprio « shtetel » ebraico. Si sentiva parlare più spesso l’Yiddish, il Polacco o l’Ungherese, che il Francese o il Provenzale. Famiglie in fuga da anni dal nazismo, qui provarono a dimenticare la guerra. I praticanti andavano in sinagoga, i bambini tornavano a scuola e i giovani, ebrei e locali, spesso ballavano la notte.
Nel massiccio del Mercantour, sotto la protezione delle forze di occupazione italiana e grazie alla disponibilità di molti abitanti, 1200 ebrei stranieri conobbero una pausa di pace per il tempo di un’estate.
Poi venne settembre, l’armistizio tra l’Italia e gli alleati, e la fuga degli ebrei e delle truppe italiane attraverso le montagne verso l’illusione di una sicurezza in Piemonte, mentre i tedeschi invadevano contemporaneamente le Alpi Marittime e il Nord Italia.
«Il tempo di una tregua» è la storia eccezionale di un’intesa tra gli occupanti italiani, gli abitanti locali e i rifugiati ebrei. È anche la storia del «tempo dei Giusti», durante l’occupazione tedesca dei due versanti delle Alpi.

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