Nuovi mondi

Regia: Enrique Pacheco / Origine: Spagna

Un viaggio filosofico che attraversa lo splendido scenario degli sconfinati altopiani europei delle Alpi e conduce al cuore del desiderio più profondo dell’umanità.

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Regia: Kristle Wright / Orgine: USA


Nick Moir ha passato gli ultimi vent‘anni a inseguire in tutto il mondo uragani e tempeste. Il film lo accompagna durante un viaggio attraverso la famosa Tornado Alley che si estende attraverso il Midwest americano, dove si producono fenomeni atmosferici catastrofici ma bellissimi da fotografare, tanto da guadagnarsi il soprannome di “mostri delle pianure”.

Regia: Yuri Pirondi e Ines von Bonhorst / Produzione: Panottica / Origine: Italia

In equilibrio tra pericolo e scoperta: Andrea è un funambolo. Camminando così in alto da terra, tra prudenza e completa fiducia nei propri piedi, l'esperto performer (che ha anche un dottorato in filosofia) ha colpito i registi non solo per la sua abilità ma anche per la sua visione profonda della vita.

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Regia: Dennis Stormer / Produzione: Dennis Stormer, Anda Puscas / Origine: Romania

Migliaia di turisti ogni anno arrivano in Romania per vivere nei villaggi rom e entrare in contatto con la loro cultura. Ma, sia i turisti che viaggiano nei villaggi rom, sia i rom stessi che vendono “romanticismo zingaro”, cosa sperano di ricavarne da questo scambio? E’ etico il turismo voyeristico nei villaggi rom? E’ etico vendere ai turisti la propria cultura? Il film analizza se sia possibile, avere un incontro, uno scambio culturale profondo in queste circostanze.

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Regia: Nischal Poudyal / Produzione: Filmhub / Origine: Nepal

Last Nomads of Everest è un documentario che esplora la natura selvaggia dell’Himalaya. Quasi sempre coperto nella neve è il villaggio di Nurkum che si trova nella regione dell’Everest all’altezza di 4000 m sul livello del mare. Questo documentario racconta la storia dell’ultima famiglia Sherpa che tramanda da tempo la tradizionale professione di sherpa “allevatore” di mucche di montagna, mestiere compiuto nelle condizioni climatiche più estreme.

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Regia: Daniele Suraci / Produzione: Associazione MenteGlocale / Origine: Italia

A Maurizio Brandimarte, allevatore di Norcia, titolare dell’azienda agricola e del caseificio Brandimarte, sono rimaste solo le pecore. La scossa del 30 ottobre, che ha messo in gionocchio molte zone della Valnerina, ha letteralmete sgretolato la sua stalla con caseificio annesso e il capannone dove stoccava la paglia e i mezzi agricoli.

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Regia: Raul De La Fuente / Origine: Colombia

Più di 50 anni di conflitti armati tra le FARC, l’ELN, i gruppi paramilitari e il governo colombiano hanno lasciato sul campo otto milioni di vittime. Durante questo periodo, migliaia di minori hanno fatto parte dei gruppi armati. Sono considerati vittime più che carnefici perché la loro infanzia sarà sempre legata all’uso delle armi e della violenza; la giungla era la loro casa e il battaglione, la loro famiglia. A Ciudad Don Bosco (Medellín), i salesiani accolgono i minori usciti dal conflitto, per garantirgli un futuro dignitoso.

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Regia: Stefano Cavallotto / Produzione: Settembre Film / Origine: Italia

Una centrale idroelettrica e una linea ad alta tensione sulle Ande boliviane a oltre 4000 metri di altitudine. Un progetto in cui i missionari salesiani presenti a Kami, in Bolivia, hanno fermamente creduto, vedendovi la possibilità concreta di finanziare le attività della Missione, la scuola, i servizi sociali e sanitari, il sostegno allo sviluppo agricolo e zootecnico in un luogo dimenticato dal mondo. Un’impresa ai limiti dell’incredibile frutto del lavoro instancabile di un gruppo di boliviani e italiani e di una catena interrotta di solidarietà fra l’Italia e la Bolivia che ha coinvolto centinaia di persone in quindici anni.

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Regia: Riccardo Bianco / Origine: Italia-Guatemala

“Se uno osserva attentamente, noterà che tutto ciò che fanno o dicono questi indigeni è relazionato al mais” (documento del XVI secolo relativo alle popolazioni maya della regione degli altopiani centrali del Guatemala).

Arturo è un indigeno maya Q’eqchi che vive nella regione dell’Alta Verapaz in Guatemala; fa parte di una popolazione maya-discendente che considera il mais un prodotto sacro, un dono degli dei, un prodotto attorno al quale i maya edificarono la loro cultura e la loro spiritualità. Il mais sta alla base dell’alimentazione quotidiana del popolo Q’eqchi e Arturo ci accompagnerò in un viaggio fisico e spirituale attraverso il ciclo di semina e raccolta, mostrandoci la vita familiare e comunitaria, e ci parlerà di come le origini mitiche si riallacciano al riscatto del chicco di mais da
parte degli eroi ancestrali. Uomini di mais vuole essere un omaggio all’omonimo romanzo dello scrittore guatemalteco Miguel Ángel Asturias, premio Nobel per la letteratura nel 1967.

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Regia: Stefano Cavallotto / Produzione: Settembre Film / Origine: Italia

l dogma del PIL domina in modo assoluto sui media, in politica, nell’opinione pubblica. Sviluppo uguale crescita. E la crescita non può che essere l’aumento del Prodotto Interno Lordo. Ma sono in tanti a non essere d’accordo. Non solo economisti, studiosi e opinion-maker che nel film spiegano in modo semplice come il PIL abbia colonizzato il discorso politico ed economico, ma anche tante persone comuni che tentano nella loro vita quotidiana di liberarsi da questo assunto ideologico, adottando pratiche alternative. Persone che hanno scelto di vivere senza più inseguire il mito della crescita infinita imposto dal sistema. Che hanno scelto, ognuno nel suo ambito e a suo modo, di mettere in pratica nel quotidiano la teoria della decrescita. Questo film è un viaggio lungo l’Italia alla scoperta di alcune di queste storie.

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Regia: Giuliano Girelli / Produzione: Mais ong / Origine: Italia, Guatemala, Indonesia, Burkina Faso

L’agricoltura contadina produce cibo per oltre il 70% della popolazione del pianeta, mentre l’agricoltura industriale non provvede che al 30%; ciò nonostante 2.8 miliardi di persone nel mondo vivono con meno di 2 dollari al giorno, la maggioranza di queste persone sono contadini o ex contadini che ora vivono nelle baraccopoli di qualche grande città. Questo documentario parla di loro, della globalizzazione e dunque anche di noi.
The Last Farmer esplora le drammatiche conseguenze del neoliberismo e della globalizzazione sulla vita dei piccoli contadini nel mondo seguendo lo svolgersi della giornata di Baldomera in Guatemala, Agi in Indonesia e Aloise in Burkina Faso; con il supporto di interviste a Luciano Gallino, Hira Jhamtani, Giorgio Cingolani, Magaly Rey Rosa, Mamadou Goita e Roberto Schellino.

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Regia: Line Halvorsen / Produzione: Jan Dalchow (Dalchows verden) e Paolo Pallavidino (EIE Film) / Origine: Italia-Norvegia

“Non mi mancava nulla, avevo una casa e due figli cresciuti. Ho dato via tutto.”
Il documentario Vivere Senza Soldi ci racconta la vita di Heidemarie Schwermer, una donna tedesca di 68 anni che 14 anni fa fece una scelta estrema: non usare più soldi. Con un’unica valigia di vestiti lascia il suo appartamento e regala tutto ciò che possiede, cambiando radicalmente la sua intera esistenza.
Oggi, 14 anni dopo, continua a vivere quasi del tutto senza soldi e dichiara di sentirsi sempre più libera e indipendente. Il film la segue nella sua quotidianità mostrando le continue sfide che questo stile di vita alternativo comporta. Heidemarie è infatti sempre in viaggio, ospite per qualche giorno di vecchi e nuovi amici e disposta a incontrare persone mai viste prima. Non è preoccupata per il futuro e vive intensamente il presente, perchè sa per esperienza che tutto va per il meglio quando ci si apre alla vita, e a qualunque cosa che viene incontro.
Heidemarie viaggia tra Germania, Austria, Svizzera e Italia per tenere conferenze dove racconta la sua esperienza, desiderosa di condividere con gli altri la propria filosofia di vita che vede nella semplicità la chiave della completezza. Quello che era iniziato come un sistema di scambio, di favori per sostituire il valore dei soldi oggi è diventato un vero e proprio modo di vivere che la vede impegnata nell’aiutare gli altri a trovare la propria strada per una vita più semplice e in armonia.
Questo film segue Heidemarie nella sua vita di tutti i giorni, dove mangia, dove dorme,chi incontra; ci rende partecipi delle continue prove affrontate per poter vivere senza denaro. In Vivere Senza Soldi Heidemarie si racconta attraverso la sua filosofia di vita e le motivazioni che l’hanno portata ad abbracciare una sclta così difficile, in una società in cui tutto è basato sul potere dei soldi ed il valore di una persona dipende dalle sue possibilità economiche. Difficile restare indifferenti ad un incontro con Heidemarie: alcuni la ritengono un “parassita” che vive sulle spalle degli altri, mentre altri la vedono come una “visionaria fonte di ispirazione”. Resta il fatto che la sua storia ci porta a riflettere sull’influenza che il denaro ha sulle nostre vite, sulle nostre azioni e sul nostro modo di pensare oltre che sulla salute e sull’ambiente, in un discorso di ampio respiro che tocca i temi del materialismo e del consumismo tipici della nostra società.

Nuovi mondi

Regia: Andrea Fenoglio, Diego Mometti / Produzione: Fondazione Nuto Revelli OnlusPulsemedia / Origine: Italia

La fame, l’emigrazione, l’abbandono delle montagne e l’avvento di un nuovo mondo: un grande affresco di storie, un intenso documento che prende avvio dalle originali testimonianze di contadini e montanari delle valli cuneesi raccolte da Nuto Revelli (“Il Mondo dei vinti” e “L’anello forte”) per poi intrecciarsi a quelle dei loro discendenti, uomini e donne contemporanei ancora cittadini di quelle terre trasformate.
Voci di ieri e di oggi che si mescolano alle immagini del paesaggio cuneese: un territorio fatto di resti, cicatrici, cimeli che visualizzano le distanze e le correlazioni tra la civiltà contadina e il presente post-industriale. Così il film mostra un susseguirsi di tracce: vestigia delle borgate montane e stratificazioni del paesaggio rurale che si intrecciano a fabbriche abbandonate, ruderi dell’abusivismo edilizio, capannoni commerciali nati già relitti.
Una ripresa e attualizzazione dei grandi temi revelliani che attraversano tutto il ‘900 e arrivano ai giorni nostri segnati dalla difficoltà politica e sociale di ordinare e guidare trasformazioni epocali.

Regia: Federico Tinelli / Produzione: Stefano Cavallotto / Origine: Italia-Bolivia

In lingua quechua significa “gente di Kami”. Kami è un centro minerario arroccato a 4000 metri, nel cuore della Bolivia. Girato nel 2001, questo film racconta storie di minatori e contadini indigeni che lottano per sopravvivere. La storia di un uomo che da anni, mosso da un pizzico di follia, lavora ostinatamente per trasformare un sogno in realtà.

Regia: Stefano Cavallotto / Produzione: Arianna Nicola

In Perù sono migliaia le bambine provenienti dai villaggi andini che, spesso anche molto piccole, si trasferiscono in città per lavorare come domestiche, illudendosi di poter ricevere, così come promesso dalle famiglie che le ospitano, un'istruzione scolastica.
Nella maggior parte dei casi in realtà le bambine vengono segregate in casa, maltrattate, non pagate, obbligate a fare lavori molto pesanti. E non di rado sono vittime di abusi. Dopo anni di lontananza dalla famiglia spesso non ricordano neppure da dove vengono, e si ritrovano sole, a volte senza una casa, esposte al pericolo della violenza e della miseria.
A Cusco esiste un centro che si occupa di loro, dove si intrecciano le loro storie. Identità fragili, appese a sottili fili di memoria.
Cinque donne raccontano la loro storie di ex trabajadoras del hogar. Storie di sofferenze, di violenza, di abbandono. Ma anche di riscatto, di lotta per i propri diritti, di recupero di un'identità. Storie che possono diventare fili con cui tessere nuove trame di vita, fili a cui aggrapparsi per ritrovare il coraggio di sognare.

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